Clima

Il clima dell’arcipelago di Capo Verde è arido e semiarido; inoltre è fortemente influenzato dai venti alisei, che spirano da nord est e sono dominanti. Nonostante l’aridità, la brezza che spira costantemente, calando solo sul far della notte, mitiga le temperature tropicali, che si mantengono così nei limiti di 18 e 32 °C, con temperature medie dell’aria tra 24 e 29 °C.

L’harmattan, chiamato dai locali lestada, è un vento che spira da est-nordest tra dicembre e febbraio, offuscando a volte l’atmosfera poiché transporta una polvere fine e biancastra (chiamata bruma seca, ovvero nebbia asciutta) dalla regione del Sahel.

Le scarse piogge cadono su Capo Verde per l’influenza del monsone tropicale, che spira occasionalmente da sud tra luglio e ottobre, portando acqua su queste aride isole e dissetando le piante che pazientemente gli abitanti delle isole agricole seminano all’approssimarsi di questo periodo (vissuto dalle popolazioni come un prodigio di liberazione, date le frequenti siccità verificatesi nella storia, con conseguenze spesso assai drammatiche).

Il grande scrittore Manuel Lopes, nativo dell’isola di S. Nicolau, lasciò una testimonianza toccante del dramma vissuto dagli abitanti della sua isola nei periodi più aspri di lestada, nel suo romanzo Os Flagelados do Vento Leste (Le Vittime del Vento dell’Est), del 1959, poi adattato in film nel 1987.

Gabriel Mariano, che scrisse alcune delle mornas più rappresentative del vivere capoverdiano descrive con una frase lancinante l’altra drammatica faccia delle siccità, ovvero le piene: ”...se la pioggia non viene, morirò di sete... se la pioggia viene, morirò annegato...” Di fatto, le piogge torrenziali talora scatenate dai monsoni nei mesi suddetti, tra luglio e ottobre, per influenza dello spostamento verso sud della convergenza degli alisei in senso contrario, non solo scaricano quantità diluviane di acqua, ma generano piene impetuose che, caricandosi di sassi e terriccio, possono distruggere coltivazioni e costruzioni non lontano dalle ribeiras.

Il clima dell’arcipelago di Capo Verde è arido e semiarido; inoltre è fortemente influenzato dai venti alisei, che spirano da nord est e sono dominanti. Nonostante l’aridità, la brezza che spira costantemente, calando solo sul far della notte, mitiga le temperature tropicali, che si mantengono così nei limiti di 18 e 32 °C, con temperature medie dell’aria tra 24 e 29 °C.

L’harmattan, chiamato dai locali lestada, è un vento che spira da est-nordest tra dicembre e febbraio, offuscando a volte l’atmosfera poiché transporta una polvere fine e biancastra (chiamata bruma seca, ovvero nebbia asciutta) dalla regione del Sahel.

Le scarse piogge cadono su Capo Verde per l’influenza del monsone tropicale, che spira occasionalmente da sud tra luglio e ottobre, portando acqua su queste aride isole e dissetando le piante che pazientemente gli abitanti delle isole agricole seminano all’approssimarsi di questo periodo (vissuto dalle popolazioni come un prodigio di liberazione, date le frequenti siccità verificatesi nella storia, con conseguenze spesso assai drammatiche).

Il grande scrittore Manuel Lopes, nativo dell’isola di S. Nicolau, lasciò una testimonianza toccante del dramma vissuto dagli abitanti della sua isola nei periodi più aspri di lestada, nel suo romanzo Os Flagelados do Vento Leste (Le Vittime del Vento dell’Est), del 1959, poi adattato in film nel 1987.

Gabriel Mariano, che scrisse alcune delle mornas più rappresentative del vivere capoverdiano descrive con una frase lancinante l’altra drammatica faccia delle siccità, ovvero le piene: ”...se la pioggia non viene, morirò di sete... se la pioggia viene, morirò annegato...” Di fatto, le piogge torrenziali talora scatenate dai monsoni nei mesi suddetti, tra luglio e ottobre, per influenza dello spostamento verso sud della convergenza degli alisei in senso contrario, non solo scaricano quantità diluviane di acqua, ma generano piene impetuose che, caricandosi di sassi e terriccio, possono distruggere coltivazioni e costruzioni non lontano dalle ribeiras.

Autoria/Fonte

Armando Ferreira